Il nutrizionista biologo è abilitato all’esercizio della professione con specifiche competenze.
Il biologo può autonomamente elaborare profili nutrizionali al fine di proporre alla persona che ne fa richiesta un miglioramento del proprio benessere, quale orientamento nutrizionale finalizzato ad uno stato di salute ottimale. In tale ambito può suggerire o consigliare integratori alimentari, stabilendone o indicandone anche le modalità di assunzione.
La legge istitutiva 396/67, il DM n. 362/93, il DPR 328/2001 e il Consiglio Superiore di Sanità del 2011 abilitano il biologo:
Una sana e corretta alimentazione rappresenta non solo il primo momento di prevenzione verso le malattie cardiovascolari, croniche e degenerative ma anche una possibilità reale di migliorare lo stato di salute.
Un nutrizionista italiano di Genova, Lorenzo Piroddi, fu tra i primi, nel 1939, a suggerire la connessione tra alimentazione e insorgenza di malattie come il diabete, obesità, dislipidemie e ipertensione.
Definire la dieta solo come un regime alimentare è riduttivo. La parola “dieta” ha origini greche e sta per “stile di vita”, cioè dell’insieme delle pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze e delle abilità con le quali le popolazioni hanno creato e ricreato nel corso dei secoli una sintesi tra l’ambiente culturale, l’organizzazione sociale, l’universo
mitico e religioso intorno al mangiare.
Con il termine dieta ci si riferisce a un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni popolari che vanno dal territorio alla cucina, includendo il rispetto per la stagionalità di verdure e frutta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e il consumo di cibo, senza dimenticare la convivialità a tavola.
La dieta implica anche la provenienza e l’origine degli alimenti e il rispetto per la biodiversità del territorio. Ogni alimento, quindi, ha degli effetti benefici sulla salute, nel momento in cui il consumo di questi è adeguato e proporzionato nelle giuste quantità, atte a soddisfare i bisogni energetici e nutritivi dell’organismo. E’ il caso dell’olio d’oliva, dove un abuso è spesso correlato a dislipidemie, o ancora dei carboidrati, in cui un consumo eccessivo è associato all’obesità.
E’ fondamentale sottolineare che tutti i pasti di una giornata, cominciando dalla prima colazione, pranzo, cena e spuntini, devono essere equilibrati, cioè contenere tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno, traguardo che si può raggiungere facilmente con un’alimentazione il più possibile variata. Attenzione sempre alla quantità, ma soprattutto all’equilibrio dei nutrienti che apportano energia, rispettando in particolare le seguenti proporzioni: 55-60% dell’energia dei carboidrati, 12-15% dalle proteine e 25-30% dai grassi.
Il termine “profilo nutrizionale” si riferisce alla composizione nutrizionale di un alimento o di una dieta.
Il profilo nutrizionale di una dieta è un fattore determinante e importante per la salute e deve essere definito sulla base di raccomandazioni scientifiche riferite all’assunzione calorica e nutrizionale.
Considerando che le diete comprendono vari alimenti, l’equilibrio dietetico complessivo può essere raggiunto integrando gli alimenti con profili nutrizionali diversi in modo che soddisfino il profilo nutrizionale di una dieta “bilanciata”.
L’elaborazione autonoma dei profili nutrizionali non può che essere la condizione necessaria e indispensabile per l’elaborazione e la determinazione di una dieta ottimale, che può quindi essere prescritta alla persona che ne fa richiesta ai fini del miglioramento dello stato di salute.
Non si può proporre una dieta senza valutare i bisogni energetici e nutritivi, sulla base dei quali si stabilisce il profilo nutrizionale ottimale individuale.
Inoltre, consideriamo la definizione del termine dieta: con significato esteso, alimentazione abituale; con significato più limitato, alimentazione quantitativamente e qualitativamente definita, rivolta a conseguire scopi preventivi o terapeutici. Nell’antica medicina greca definiva il complesso delle norme di vita (alimentazione, attività fisica, riposo ecc.) atte a mantenere lo stato di salute.
Valuta il peso corporeo, la statura, le circonferenze. Gli strumenti utilizzati sono: bilancia e nastro metrico. Alcune singole misurazioni già rappresentano indicazioni molto utili per la valutazione dello stato nutrizionale. Molto importanti sono anche gli indici che si ricavano dalla combinazione di più misure.
Valuta direttamente l’acqua corporea totale utilizzando uno strumento detto impedenziometro. Si possono stimare anche massa grassa e massa muscolare.
Permette di stimare i livelli dei vari nutrienti che possono essere confrontati con i relativi fabbisogni e stili alimentari. Esistono più metodi da utilizzare secondo gli obiettivi.
Nel Recall delle 24 ore il paziente è invitato a ricordare tutti gli alimenti assunti nel giorno precedente.